ITINERARI CONSIGLIATI IN UMBRIA partendo dall'agriturismo San Cristoforo
1) Cascata delle Marmore e Valnerina: 5 h. - 70-80 km
2) Narni e Amelia: 4 h. - 30 km
3) Sangemini - Carsulae: 2 h. - 50 km
4) Todi - Orvieto: 7 h. - 130 km
5) Bevagna - Montefalco: 6 h. - 120 km
6) Assisi - Spello: 8 h. - 150 km
7) Norcia, Castelluccio di Norcia e Cascia: 12 h. - 200 km
8) Civita di Bagnoregio e Lago di Bolsena: 9 h. - 200 km
9) Terni - Spoleto: 6 h. - 110 km
10) Lago di Piediluco - Cascata delle Marmore - Valnerina: 12 h. - 150 km.
ITINERARIO IN MOTO
Percorrendo la Valle del Tevere fino alle dolci colline dell'amerino
Partenza: Città di Castello
Arrivo: Amelia
La prima parte del viaggio avviene da Città di Castello a Perugia per ammirare l'armonia di un paesaggio pieno di sorprese.
La valle da Città di Castello, l'antica Tifernum Tiberinum oggi famosa non solo per i suoi monumenti e i suoi musei ma anche per l’eccellente tartufo bianco, fino all'altezza di Perugia ha il nome di Valtiberina.
E' caratterizzata da un paesaggio dolce, per buona parte pianeggiante, segnato da basse colline e occupato da campi coltivati frammisti a boschi.
Le strade sono dolci con curve e saliscendi piacevoli da affrontare con le moto.
In questa valle il Tevere ha un carattere ancora torrentizio, ma nella parte alta della valle si arricchisce delle acque del Niccone e dell'Assino e l'alveo, dopo Umbertide, diviene più largo.
Tenendovi sulla SP105 superare il bivio per Montone, Paese di origine medievale, e raggiungiamo Umbertide, seconda per importanza solo a Città di Castello.
Poi in un attimo sarete a Perugia, celebre città d'arte ricca di storia e monumenti.
Da Perugia poi si percorre la E45 direzione sud e con rilassante andatura si giunge a Todi dove una sosta è obbligatoria.
Todi, città di origine etrusca, sorge su un colle la cui cima supera di poco i 400 metri e da cui si può ammirare la valle del Tevere.
Il tour in moto continua sulla ss448 con meta il lago di Corbara.
Dopo una breve sosta in riva al lago riprendere la ss448 fino al vicino bivio con l SS205 verso sud, superare Baschi, la Stazione di Castiglione e affrontare una strada più impegnativa con curve e controcurve talvolta strette altre molto larghe e veloci.
Guardea, il suo Castello ed il caratteristico borgo sono le prime cose che catturano lo sguardo.
5 km e sulla sinistra troverete Alviano è possibile visitare l'Oasi naturalistica, una zona palustre di circa 900 ettari, un paradiso per gli animali di piccole dimensioni.
Ritornati sulla SS205 poco dopo oltrepassare Lugnano in Teverina che con le torri e le mura protegge il proprio centro storico, nonche la stupenda Collegiata.
Ancora pochi chilometri e si raggiunge la bella Amelia, La cittadina sorge arroccata su un colle roccioso alle cui pendici si estendono distese di lecci ed ulivi, interrotti dal solo serpenteggiare del fiume Tevere.
La storia di Amelia si perde nella leggenda. Le sue mura ciclopiche risalgono al sesto secolo avanti Cristo: originariamente formate da immensi blocchi sovrapposti su di esse sono stati sovrapposti strati di epoca romana prima e medioevale successivamente.
ITINERARI IN BICI o MOUNTAIN BIKE CICLOTURISTICI
1- Acquasparta e le Terre delle Acque
Un percorso in bicicletta facile che si snoda in un paesaggio morbido e tranquillo, caratterizzato da lievi ondulazioni, ma senza pendenze importanti.
Comuni interessati dall'itinerario:
ACQUASPARTA - AVIGLIANO UMBRO - MONTECASTRILLI
Partenza e arrivo: Acquasparta
Distanza: 29,5 km
Dislivello: 350 metri
Difficoltà: facile
Fondo stradale: asfalto
Bici consigliata: strada, ibrida
Da vedere in zona: Acquasparta, Avigliano Umbro, Montecastrilli, Foresta Fossile di Dunarobba.
L’itinerario parte dal centro di Acquasparta, antica città sorta sulle rovine dell’insediamento romano di Carsulae, e da qui si muove sulle colline sinuose e ben coltivate che si sviluppano verso Montecastrilli e Avigliano Umbro.
Un percorso facile che si snoda in un paesaggio morbido e tranquillo, caratterizzato da lievi ondulazioni, ma senza pendenze importanti e che si adatta perfettamente anche al principiante che vuole passare una giornata di relax in bicicletta.
Partiamo da Viale Roma, appena fuori dal centro storico di Acquasparta e ci muoviamo in direzione di Montecastrilli percorrendo una strada in lievissima salita che in poco più di 5 chilometri ci conduce a Castel Todino. Qui giriamo a destra verso Collesecco e dopo neanche un chilometro svoltiamo a sinistra sulla SP81 in direzione di Avigliano Umbro e Dunarobba. Questa è la parte più panoramica dell’itinerario, che scorre sul crinale della collina e permette di ammirare tutta la morbida bellezza del paesaggio circostante.
Proseguiamo sempre seguendo le indicazioni per Avigliano Umbro e al chilometro 10, sulla sinistra, incontriamo la Foresta Fossile di Dunarobba, uno dei siti paleontologici più importanti al mondo, dove sono ancora presenti tronchi formati dal legno originario di tre milioni di anni fa.
Da qui proseguiamo verso Dunarobba e superato il paese svoltiamo a sinistra in direzione di Avigliano Umbro, dove possiamo fare una breve sosta.
Da Avigliano seguiamo le indicazioni per Farnetta e per il campo sportivo, attraversando il centro del paese, e successivamente svoltiamo a destra iniziando la discesa verso l’incrocio con la SP82, dove svoltiamo a sinistra in direzione di Farnetta e Montecastrilli.
Al chilometro 20,5 arriviamo a Montecastrilli, antico borgo di origine medioevale, e da qui proseguiamo verso Acquasparta, iniziando un tratto in leggero falsopiano in salita che ci porta fino a Castel Todino (km 23,5). Qui seguiamo le indicazioni per Acquasparta, dove rientriamo dopo 6 chilometri di falsopiano in discesa.
Da non perdere
Nel centro di Acquasparta, città sorta sulle rovine dell’antico insediamento romano di Carsulae, l’edificio più rappresentativo è palazzo Cesi, splendida architettura rinascimentale progettata dall’architetto Gian Domenico Bianchi. Interessanti anche la chiesa di San Francesco, del 1294, semplice e suggestiva nelle sue linee romanico-gotiche la chiesa di Santa Cecilia, patrona della città, che custodisce la tomba del principe Federico Cesi, la chiesa della Madonna del Giglio (o del Crocifisso) del 1606, e la chiesa del Sacramento (1684).
A Dunarobba si può visitare la Fortezza Rinascimentale e soprattutto la Foresta Fossile, di grande interesse naturalistico e scientifico che con tronchi formati dal legno originario di tre milioni di anni fa, è uno dei siti paleontologici più importanti al mondo.
Il piccolo borgo di Montecastrilli, arroccato all’interno di una cinta muraria si cui si aprono Porta Amerina e Porta Medioevale.
Il centro storico della città medioevale di San Gemini e, tra Terni e San Gemini, l’area archeologica di Carsulae, antico municipio romano sorto lungo il tracciato della via Flaminia: gli scavi e le ricerche hanno permesso di riportare alla luce una buona parte della zona del Foro, con i resti della basilica e di due templi gemelli, il Teatro e l'Anfiteatro ed il bellissimo arco di San Damiano.
2- Amelia e i boschi dell'Amerino in mountain bike
Comuni interessati dall'itinerario:
AMELIA - NARNI - LUGNANO IN TEVERINA
L’itinerario prende il via dal Parco Rio Grande, a circa due chilometri dal centro di Amelia, da dove si inizia subito a salire verso Cappuccini e Sambucetole, immergendosi in una natura stupenda e incontaminata.
La distanza di 30 chilometri, ma soprattutto i continui sali scendi e un fondo in alcuni tratti piuttosto sconnesso (soprattutto nella prima salita), rendono questo percorso adatto a bikers con un minimo di allenamento e di esperienza. I meno pratici possono comunque affrontarlo, ma dovranno dosare bene le forze per non arrivare stremati e, quasi sicuramente, in alcuni tratti saranno costretti a procedere a piedi. Dalla loro parte c’è il fatto che gli ultimi 13 chilometri sono quasi tutti in discesa.
Dal Parco Rio Grande ci muoviamo verso Sambucetole, lasciando però subito l’asfalto e iniziando a salire per un ripido sterrato sulla sinistra. Ci reimmettiamo solo brevemente sull’asfalto al chilometro 1,3, ma lo lasciamo di nuovo al chilometro 1,6 svoltando sullo sterrato di sinistra e pedalando nel bosco su un tratto ricco di saliscendi da dove si gode una splendida vista su Amelia.
Al chilometro 4,9, in corrispondenza di un’edicola con una Madonnina, svoltiamo a destra e al chilometro 5,8 svoltiamo ancora a destra iniziando la prima vera salita del percorso, resa difficile soprattutto dal fondo sassoso che spesso toglie il giusto grip alle ruote.
La salita si conclude al chilometro 7,7 da dove si inizia a scendere verso il caratteristico borgo di Collicello (km 10,6), dove è possibile fare anche una sosta per riempire le borracce, sfruttando una fontanella posta subito dopo l’arco d’ingresso del paese.
Da qui svoltiamo a sinistra verso Frattuccia e iniziamo la seconda (e più lunga) salita del percorso, che si conclude al chilometro 17,2. Qui, in corrispondenza di uno spiazzo nel bosco e di un incrocio tra diversi sterrati, prendiamo il primo sterrato che si infila nel bosco a sinistra, seguendo le indicazioni di un cartello in legno per Macchie, e iniziamo a scendere. In questo punto, in pratica, si conclude la parte impegnativa dell’itinerario, visto che da ora in poi sarà quasi tutta discesa fino ad Amelia.
La discesa è veloce e divertente, ma il primo chilometro richiede un po’ di attenzione perché è piuttosto sconnesso e l’ombra creata dal bosco limita la visibilità.
Al chilometro 22 raggiungiamo il piccolo paese di Macchie, dove proseguiamo per circa un chilometro sull’asfalto, che lasciamo nuovamente al chilometro 23,5 svoltando sullo sterrato a destra verso l’agriturismo “Rocco Basso”.
Pedaliamo per alcuni chilometri su un altopiano in uno spettacolare tratto che si sviluppa in mezzo a prati e pascoli, prima di entrare nel bosco della “Cavallerizza” e poi riprendere a scendere ancora fino al Parco Rio Grande, dove si conclude il nostro percorso tra i boschi dell’Amerino.
Da non perdere
Amelia, località di partenza di questo itinerario, è uno dei centri storici più affascinanti dell’Umbria: all’interno della cinta muraria poligonale gli edifici di maggior pregio sono la Cattedrale, l’edificio religioso più importante di Amelia, il Monastero di San Magno, la chiesa di San Francesco, la Chiesa di Sant'Agostino e la chiesa rurale della Madonna delle Cinque Fonti, che secondo la leggenda offrì soggiorno a San Francesco. Notevoli il quattrocentesco Palazzo Nacci ed i cinquecenteschi Palazzo Farrattini e Petrignani, la Torre Civica, simbolo delle libertà comunali, e lo splendido Teatro settecentesco.
Da non perdere anche tutta l’area circostante, attraversata dal nostro percorso, con morbide colline ricoperte da boschi di lecceti, macchia mediterranea e prati che creano uno scenario suggestivo e armonioso.
Arroccate su queste colline meritano una visita anche le affascinanti cittadine fortificate di origine medioevale di Giove, Penna in Teverina, Lugnano in Teverina e Porchiano, nonché i piccoli borghi come Collicello, Sambucetole e Macchie.
3- Arrone e il Parco fluviale del Nera in mountain bike
Questo itinerario è probabilmente il più facile tra quelli proposti e rappresenta un'ottima opportunità per le famiglie con bambini e per chi si avvicina per la prima volta alla mountain bike
Comuni interessati dall'itinerario:
ARRONE - FERENTILLO - MONTEFRANCO - TERNI
Arrone e il Parco fluviale del Nera in mountain bike
Partenza e arrivo: Arrone
Distanza: 10,5 km
Dislivello: 200 metri
Difficoltà: facile
Fondo stradale: 70 % sterrato, 30 % asfalto
Da vedere in zona: Arrone, Ferentillo, Montefranco, Terni, Cascata delle Marmore, Parco Fluviale del Nera.
Questo itinerario è probabilmente il più facile tra quelli proposti e rappresenta un’ottima opportunità per le famiglie con bambini e per chi si avvicina per la prima volta alla mountain bike. La distanza limitata e il tracciato quasi completamente pianeggiante lo rendono adatto a tutti, ma anche particolarmente interessante grazie alla bellezza paesaggistica e alla presenza di alcuni passaggi divertenti.
L’itinerario parte appena fuori dal centro di Arrone, dal “Centro Escursioni-Scuola di MTB” (Tel 0744/287686 – cell. 380/3088533 – www.umbriainmountainbike.it), dove è possibile anche noleggiare mountain bike e richiedere l’accompagnamento di guide esperte per diversi percorsi.
Usciti dalla scuola di mountain bike prendiamo subito una stretta strada asfaltata sulla sinistra che risale il corso del fiume Nera in direzione di Ferentillo.
Al chilometro 1 pieghiamo a sinistra lasciando la strada asfaltata e iniziando un facile sterrato che scorre tra i campi e ci offre belle vedute sulla Valnerina. Senza particolari asperità al chilometro 4,8 arriviamo a Ferentillo: sulla sinistra troviamo un fresco fontanile dove si possono riempire le borracce, mentre poco più avanti è possibile osservare le falesie naturali utilizzate come pareti per l’arrampicata e il museo delle mummie.
Ferentillo rappresenta il punto più lontano dell’itinerario e da qui iniziamo a tornare indietro ripercorrendo, in parte, la strada già fatta in partenza.
Al chilometro 6 svoltiamo sullo sterrato di destra avvicinandoci alla riva del Nera, mentre al chilometro 8,6 lasciamo lo sterrato tenendo la sinistra, costeggiamo la riva di un piccolo torrente e pedaliamo nel prato per circa 200 metri.
Al chilometro 8,8 svoltiamo a sinistra e affrontiamo uno dei passaggi più divertenti del percorso: il guado di un piccolo torrente che non presenta alcuna difficoltà.
Al chilometro 8,9 ci reimmettiamo sullo sterrato principale che abbiamo percorso nella parte iniziale dell’itinerario e in breve torniamo al punto di partenza.
Da non perdere
Da vedere sicuramente il centro storico di Arrone, piccolo borgo fortificato costruito su uno sperone roccioso alla sinistra del fiume Nera: da visitare, oltre ai resti del Castello, la chiesa di San Giovanni Battista e la chiesa di Santa Maria. Nei dintorni valgono una visita la chiesa di San Nicola, a Casteldilago, e il Santuario della Madonna dello Scoglio.
Arrone, con il “Centro Escursioni – Scuola di Mtb”, è luogo ideale per tutti gli amanti del turismo sportivo, oltre al ciclismo, infatti, si possono praticare rafting, torrentismo, canyoning.
Da vedere anche il borgo medioevale di Ferentillo, attraversato dal fiume Nera che divide l’abitato in due nuclei: Precetto e Matterella. Oltre al centro storico, dove è possibile visitare il museo delle Mummie, a pochi chilometri da Ferentillo merita assolutamente una visita l’abbazia di San Pietro in Valle, una delle testimonianze più interessanti di tutto il Medioevo.
In pochi chilometri, poi, si può raggiungere il centro di Terni, mentre una visita è d’obbligo anche al vicino borgo di Montefranco.
Da non dimenticare, infine, le bellezze paesaggistiche del Parco Fluviale del Nera e di tutta la Valnerina, nonché il lago di Piediluco e la Cascata delle Marmore, entrambi a pochi chilometri da Arrone.
4- Da Orvieto a Todi intorno al Lago di Corbara
Partenza e arrivo: Orvieto
Distanza: 87 km
Dislivello: 2.000 metri
Difficoltà: difficile
Fondo stradale: asfalto
Bici consigliata: strada, ibrida
Da vedere in zona: Orvieto, Todi, Civitella del Lago, Baschi, Lago di Corbara.
Questo itinerario, che si sviluppa sulle colline che sovrastano il bacino artificiale di Corbara, tocca due città d’arte di importanza mondiale come Orvieto e Todi, ma allo stesso tempo si snoda tra scenari di grande interesse naturalistico, offrendo scorci paesaggistici dalla bellezza mozzafiato.
Il percorso è caratterizzato da numerose salite e, pur non presentando pendenze impossibili, è adatto a ciclisti esperti e ben allenati, come testimoniano i 2.000 metri di dislivello in 90 chilometri.
La partenza è collocata di fronte alla chiesa di Ciconia, ai piedi della rupe di Orvieto, da dove ci muoviamo in direzione di Todi e del Monte Peglia. Dopo poco più di 1,5 chilometri inizia subito la prima salita di giornata, quella che in circa 8 chilometri conduce a Colonnetta di Prodo: rampe pedalabili che permettono di godere di stupende vedute su Orvieto prima e sul lago di Corbara poi.
Dopo circa 4 chilometri di discesa riprendiamo a salire, superando il borgo antico di Prodo e arrivando fino a quota 616 metri, immersi in una natura incontaminata tra boschi e pascoli, lontani dal traffico e da rumori molesti. Da qui inizia una lunga discesa verso la valle del Tevere che conduce all’incrocio con la SS448 (km37,5), dove svoltiamo a sinistra verso Todi.
Dopo soli 300 metri giriamo a destra, ancora in direzione di Todi, e iniziamo a salire verso il centro della città; al chilometro 40,5 giriamo a destra scendendo in direzione di Fiore ed Izzalini, ma chi vuole può continuare a salire per un altro chilometro fino al centro storico di Todi, città d’arte che merita una visita.
Al termine della discesa (km 43) proseguiamo in direzione di Izzalini e Fiore prima e Montecchio e Civitella del Lago poi, iniziando una lunga salita che, seppure intervallata da brevi tratti di discesa e falso piano, ci conduce in oltre 15 chilometri a quota 740 metri (km 61). Qui svoltiamo a destra ed iniziamo a scendere verso Civitella del Lago, suggestivo borgo famoso soprattutto per la sua posizione panoramica sul lago di Corbara.
Una volta visitato il centro iniziamo a scendere verso Orvieto, arrivando sulle sponde del lago, dove, all’incrocio con la SS448 giriamo a sinistra seguendo ancora le indicazioni per Orvieto.
Al chilometro 75, superata la diga, lasciamo la strada principale e giriamo a destra verso il piccolo paese di Corbara(che dà il nome al lago), effettuando un suggestivo passaggio proprio ai piedi della diga. A Corbara svoltiamo a sinistra in direzione di Orvieto e attraverso una strada vallonata e poco trafficata in poco più di 10 chilometri torniamo di nuovo a Ciconia, da dove è poi possibile salire fino al centro storico di Orvieto, famoso per il Duomo, il pozzo di San Patrizio e moltissimi altri capolavori artistici.
Da non perdere n. 30
Orvieto è una delle città più famose del centro Italia e dispone di un patrimonio artistico e culturale tra i più ricchi dell’Umbria.
In particolare, tra gli edifici più belli segnaliamo il Duomo, una delle più maestose realizzazioni dell’architettura italiana, opera di Lorenzo Maitani (XIII secolo), la chiesa di San Giovenale, la chiesa di San Giovanni, la chiesa di Sant'Andrea, la chiesa di San Lorenzo de’ Arari, la chiesa di San Francesco (XIII secolo) e la chiesa di San Domenico (XIII secolo), che conserva il monumento funebre al Cardinal de Braye di Arnolfo di Cambio.
Tra gli edifici pubblici più rappresentativi: palazzo Comunale, palazzo del Popolo, palazzo dei Sette ed il teatroComunale Luigi Mancinelli.
Singolare la visita al pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria profondo 62 metri, è formato da due scale elicoidali indipendenti che permettevano di scendere al fondo per prendere l’acqua senza incontrasi con chi risaliva.
Sotto la città si nasconde la suggestiva Orvieto sotterranea, dove un incredibile numero di cavità artificiali danno vita ad un intricato labirinto di cunicoli, gallerie, cisterne, pozzi, cave e cantine.
Appena fuori dalle mura la necropoli etrusca del Crocifisso del Tufo (IV-V secolo a.C.) con tombe a camera costruite con blocchi di tufo e identificate con il nome del capostipite inciso sull’architrave.
Lungo l’itinerario attorno al lago meritano una visita i borghi di Prodo, Montecchio, Baschi e soprattutto Civitella del Lago, famosa per la sua posizione panoramica che la rende una vera terrazza sul lago di Corbara. Da apprezzare, inoltre, le infinite bellezze naturalistiche, tra le quali si distinguono in particolare le Gole del Forello, con il Tevere che si insinua tra alte pareti rocciose di travertino creando scenari stupendi.
A Scoppieto, notevole la fabbrica di ceramica romana del I secolo rinvenuta nei pressi del lago: scoperta di recente, l’area archeologica fu un importante centro di produzione romano di ceramiche e terrecotte. Attraverso il Tevere sottostante venivano trasportate fino a Roma da dove, attraverso il Mar Mediterraneo raggiungevano le città affacciate su di esso.
5- I Sibillini e i tre Piani di Castelluccio in mountain bike
Comune interessato dall'itinerario:NORCIA
Partenza e arrivo: Castelluccio di Norcia
Distanza: 26 km
Dislivello: 450 metri
Difficoltà: medio-facile
Fondo stradale: 55 % sterrato, 45 % asfalto
Da vedere in zona: Castelluccio di Norcia, Norcia, M. Vettore, Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Questo magnifico itinerario parte dal borgo di Castelluccio di Norcia, piccolo centro abitato immerso nella natura incontaminata del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e permette di pedalare tra bellezze paesaggistiche indimenticabili e atmosfere uniche.
Il percorso non è particolarmente difficile, come testimoniano i soli 450 metri di dislivello, la maggior parte dei quali superati su asfalto, e offre a tutti la possibilità di godersi le bellezze di quest’area e di pedalare ai piedi del maestoso Monte Vettore, tra prati e pascoli.
Partendo dal centro di Castelluccio, scendiamo su asfalto verso il Pian Grande, seguendo le indicazioni per Norcia. Attraversiamo sull’asfalto tutto il Pian Grande e al chilometro 5,9 iniziamo la salita che conduce verso il Rifugio Perugia, che costituisce anche l’asperità più impegnativa di tutto l’anello.
La salita termina al chilometro 9,2, quando lasciamo la strada principale e giriamo a sinistra: qui una sosta è d’obbligo per godere dell’affascinante vista che si apre alla nostra sinistra sul Pian Grande, Castelluccio e il Monte Vettore.
Proseguiamo in discesa per qualche metro e al chilometro 9,6 lasciamo l’asfalto svoltando sullo sterrato di destra. Al chilometro 10 iniziamo la discesa che porta verso il Pian Perduto (attenzione ad alcuni tratti sassosi), da dove continuiamo a pedalare tenendo la sinistra in direzione del Monte Vettore.
Superata Fonte Vetica (km 13,8), pieghiamo a sinistra tornando sul Pian Grande, dove possiamo assistere ai lanci in deltaplano e parapendio guidati dagli istruttori della Scuola Europea di Volo Libero.
Tornati sull’asfalto giriamo a destra verso Ascoli Piceno e al chilometro 21,3, prima dell’inizio della salita di Forca di Presta, torniamo sullo sterrato girando a sinistra.
Pedaliamo lasciando il Monte Vettore alla nostra destra e al chilometro 22,7, in corrispondenza di un incrocio, prendiamo la terza strada a destra girando attorno al colle di Castelluccio.
Al chilometro 24,7 torniamo sull’asfalto girando a sinistra e iniziamo la salita che in poco più di un chilometro ci riporta al centro di Castelluccio, dove non possiamo assolutamente perdere un assaggio dei prelibati formaggi del luogo e dei famosi prodotti di norcineria.
Da non perdere
L’itinerario si sviluppa nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, vero paradiso per gli amanti della natura. La vetta più alta del Parco è rappresentata dal Monte Vettore (2.476), che si trova proprio di fronte a Castelluccio di Norcia, luogo di partenza dell’itinerario.
Castelluccio è un antico villaggio che domina il Pian Grande, il Pian Piccolo e il Pian Perduto, complesso di altipiani unico nel suo genere che offre panorami mozzafiato sull’incontaminata natura circostante